La parola doping deriva dal dialetto africano della tribù Kafir, dove dop indicava un forte liquore usato come stimolante nelle cerimonie religiose. La storia del doping iniziò già con le olimpiadi romane dove si utilizzavano alcune sostanze eccitante tal volta mischiate con carne e bevande. La mortalità di queste iniziarono a manifestarsi con le Olimpiadi moderne, ma solo negli anni sessanta dopo la morte del ciclista Tommy Simpson furono dichiarate per la prima volta mortali. Così nel 1963 durante il Congresso di Strasburgo il Comitato Olimpico Internazionale enunciò la prima definizione di doping. Successivamente nel 1964, alle Olimpiadi di Tokyo, ci furono i primi controlli antidoping per rendere i competitori sullo stesso livello. Poco dopo nel 1967 fu stilata una lista di sostanze proibite.
Alla caduta del Muro di Berlino si venne a scoprire che per propaganda i Paesi dell’Est incitavano i propri sportivi all’utilizzo di ormoni anabolizzanti, portando così gli atleti ad avere figli con malfunzioni gravi. Gli anabolizzanti ebbero negli anni sessanta e settanta, nei paesi occidentali, un apice negli sport di forza mentre nei primi anni 90 si diffusero anche nelle palestre.
Sempre nello stesso periodo negli sport di resistenza come nell’atletica o ciclismo i campioni si sottoponevano a trasfusioni di sangue nei periodi di attività agonista per aumentare la resistenza, a seguito di ciò furono molte le squalifiche tra queste si ricorda quella di Marco Pantani scorto con un valore ematocrito superiore a quello consentito.
La definizione doping entra in vigore a Gennaio del 2001 con la legge n° 376: somministrazione o l’assunzione di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive e l’adozione di pratiche mediche non idonee al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti. Secondo quanto riportato dalla normativa i trasgressori possono incombere a sanzioni penali che prevedono il carcere fino a 3 anni e multe salate oltre alla squalifica della rispettiva federazione. Per fare più chiarezza tra i medicinali si è introdotto anche il bollino per i farmaci dopanti.
I controlli antidoping sono effettuati in Italia dalla Commissione per la vigilanza e il controllo sul doping dove al termine delle competizione vengono effettuate analisi attraverso l’urina e il prelievo di sangue, l’ultima è una precauzione da poco introdotta. Qualora non risultassero negative le analisi automaticamente scattano tutte le sanzione riportate dalla legge.
Le sostanze e le pratiche proibite sono:
Gli stimolanti esse provocano un aumento della frequenza cardiaca e respiratoria e la capacità di sopportare la fatica con una diminuzione del dolore. I più utilizzati e più forti sono: la Cocaina, la più forte sostanza stimolante del cervello, è estratta dalle foglie della pianta Eritroxilon Coca riduce la sensazione della fatica, aumenta lo stato di attenzione e agisce anche a livello respiratorio. L’Efedrina che è un alcaloide, stimolante del sistema nervoso centrale, ha gli stessi effetti delle anfetamine in tono minore aumentando la prestazione sportiva esso è presente in farmaci a effetto antiasmatico. Molti sono gli effetti collaterali: insonnia, ipertensione, tachicardie e aritmie.
I Narcotici impiegati nel doping sono analgesici come la morfina, appartengono alla famiglia degli oppiacei agendo sul sistema nervoso deprimendolo e riducendo la percezione del dolore. I rischi sono la dipendenza e l’overdose che può portare alla morte
Gli Anabolizzanti sono sostanze chimiche simili al testosterone, utilizzate dai medici per curare alcune malattie del sangue e delle ossa. Essi incrementano la formazione di nuovi tessuti favorendo processi mascolinizzanti. Sono utilizzati negli sport di sollevamento pesi. Gli effetti collaterali dell’assunzione prolungata sono:
I Diuretici farmaci che incrementano l’escrezione urinaria di acqua e sali agendo a livello renale, utilizzati come doping riducendo il peso corporeo per disidratazione, esercitando anche un effetto mascherante su altre sostanze dopanti proprio per l’espulsione di urina. Utilizzato dagli atleti di sport come sollevamento pesi, canottaggio e pugilato per rientrare nelle categorie stabilite. Gli effetti collaterali sono una eccessiva diuresi che spesso portano a devastanti e fatali insufficienze cardiache e renali.
Il Doping Ematico utilizzato dagli atleti degli sport di resistenza come ciclisti e maratoneti, chiamato il doping del sangue che consiste nell’introduzione di sangue o derivati al fine di aumentare la capacità del sangue di trasportare ossigeno così migliorando le prestazioni nella prova
L’Alcol che in quantità moderate di questa sostanza fa ottenere un effetto sedativo a tal modo di scioglie alcune tensioni, utilizzate da atleti impiegati in gare di precisione come il tiro con l’arco. Gli effetti indesiderati come ben sappiamo è l’incombere nella malattia dell’alcolismo.
L’utilizzo di tutte queste sostanze però comporta a effetti come: L’assuefazione cioè l’effetto della sostanza utilizzata diminuisce siccome accresce la resistenza delle cellule, Tolleranza strettamente correlata all’assuefazione, comporta l’aumento della dose per ottenere gli effetti e la Dipendenza che viene determinata se l’atleta per ottenere uno stato di benessere psico-fisico utilizza le stesse, questo è anche definito Craving cioè il pressante e irresistibile desiderio di assumere una sostanza, se non esaudito provoca una intensa sofferenza fisica e psichica.
Autore: Stefano La Camera (Atleta),
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fonte: www.topallenatori.it
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