Programmazione prima squadra, prestazioni del calciatore, preparazione mentale e fisiche.
In principio Dio creò il cielo e la terra. Da quel momento, incomincia la storia.
C’è sempre un punto di inizio, come c’è sempre una fine. Questo accade per ogni cosa. Questo accade per ogni singola storia. Questo accade anche per la storia che, oggi, voglio raccontarvi. Per comprendere quello che segue, è bene rendersi conto che, al di là dell’inizio, c’è sempre un fine ultimo, a cui tende la mente. Esso, a volte, apparentemente, per magia, ci fa vedere cose di celestiale bellezza, altre volte, fa materializzare terribili mostri. Leggete, con attenzione il racconto che segue. Potrebbe essere una storia che avete vissuto in prima persona, una di cui siete stati osservatori, oppure, una storia che vi è stata raccontata, come sto facendo io, in questo momento.
C’era, una volta, una squadra di calcio, composta da ottimi giocatori. All’inizio del campionato, nulla faceva prevedere quello che, poi, sarebbe accaduto. Dopo un cospicuo numero, di giornate di campionato, la compagine sportiva si trovava relegata agli ultimi posti della classifica. Il numero di risultati negativi, ottenuti, fino a quel momento, era stata la causa di risentimenti, inquietudini, nervi tesi. Tutto ciò peggiorava sempre di più le prestazioni. Nello sforzo di modificare questa tendenza negativa, il presidente, tra tutti i provvedimenti presi, come è uso comune, fare in questi frangenti, era arrivato ad esonerare l’allenatore, sostituendolo con un altro. I risultati, purtroppo, non miglioravano. Dietro il consiglio, di una persona esperta, nel risolvere problematiche conflittuali, si decise di ristrutturare l’obiettivo, programmato all’inizio del campionato. Si operò, modificando l’unico presupposto che era intoccabile. Esso era il posizionamento, nei primi quattro posti della classifica. Si mise in atto un particolare stratagemma comunicativo. Si disse ai componenti del team, dopo aver avuto il benestare del presidente, che, arrivati a quel punto della situazione, ogni ulteriore sforzo, di puntare ai vertici della classifica, era inutile, sembrando una realtà la retrocessione nella serie inferiore. In virtù di questa considerazione, da quel momento, gli atleti erano liberi, di giocare per il loro autentico piacere. Inoltre, considerato che, con la retrocessione, la società non avrebbe avuto i mezzi, per pagare i loro lauti stipendi, di cercare, per il loro bene, di valorizzare, al massimo, le proprie qualità, per essere appetibili, per gli inevitabili cambi di casacca. Questo semplice stratagemma produsse l’effetto, di sciogliere le tensioni che si erano accumulate, nel corso dei mesi, nello spogliatoio. In base a ciò, ogni componente della squadra cominciò a giocare, per divertirsi e per dare la possibilità, ai propri procuratori, di trovare, per la prossima stagione, un ingaggio in linea, con le proprie aspettative. Questo interesse, apparentemente, egoistico, divenne, paradossalmente, un interesse comune, facendo migliorare il rendimento della squadra. In poco tempo, furono recuperate posizioni, inimmaginabili, fino a poche ore prima. In questo modus operandi, si può riscontrare il principio della conclusione prematura. Esso consiste, nel persuadere, in modo indiretto, utilizzando una comunicazione ipnotica, un altra persona, a credere che la circostanza problematica è finita. In tal modo, si avrà una visione rilassata di tutto quello che verrà. Antifonte diceva, più o meno, cosi, la realtà non è unica, ma molteplice, basta cambiare punto di osservazione e tutto cambia.
Fonte: www.topallenatori.it
Dott. Sicignano Antonio
Medico di Medicina Generale
Medico Psicoterapeuta
Specialista in Ipnosi e Psicoterapia Ericksoniana
Esperto in Psicologia dello Sport
Presidente Comitato Campania SPOPSAM
Membro Direttivo Nazionale SPOPSAM
Mind Set Coach